Due biotopi a Caldaro - di Elena Franceschini

Nel comune di Caldaro si trova il lago omonimo, il più grande del Trentino ed il più caldo. Grazie alla sua profondità media di 4 metri, nel periodo estivo l’acqua può superare i 28°.
Oltre ad essere una stazione balneare che attira appassionati di sports acquatici è anche una meta per escursionisti naturalisti.
La parte sud del lago è zona di tutela. L’area è un biotopo che si trova al biforcamento di aree migratorie. La vasta distesa di canne palustri offre riparo a numerose specie di uccelli.
Lungo il percorso, costituito in parte da passerelle di legno, si trovano alcuni cartelli illustranti la vegetazione, la vita in torbiera e l’interazione tra uomo e natura.
Partendo sempre da Caldaro si raggiunge un altro biotopo: la Gola di Rastenbach. Con le sue cascate, i bacini d’acqua ed il suo fresco ruscello è un monumento naturale veramente spettacolare.
La vegetazione all’inizio del percorso è caratterizzata da Quercus pubescens, frassini, carpini neri e, man mano che si sale, da betulle, aceri e faggi mentre nel sottobosco spiccano numerose felci.
Punto d’arrivo della nostra escursione sono stati i ruderi di S. Peter, luogo molto panoramico. La pianta della Chiesa ricorda quella di Aquileia. È la più antica chiesa del Tirolo, risale al VI sec. La decadenza dell’edificio iniziò con il suo abbandono nel 1782.
Forra e Biotopo a Caldaro