Una giornata uggiosa sotto la Pietra Parcellara - di Matteo Solimando

Domenica 13 maggio 2012

Potrebbe essere una gita da annullare a causa delle pessime condizioni atmosferiche, una gita da dimenticare. Invece eccoci qui, alle 6.00 di una domenica di maggio, con meta la Pietra Parcellara in Val Trebbia, sull’Appennino piacentino. Dopo la sosta caffè, alle 8.00 siamo a Perino di Travo e senza esitazioni ci incamminiamo sui verdi pendii in direzione della Pietra nascosta da una fitta nebbia. Nonostante nuvole minacciose, cariche di pioggia, "pascoliamo" con numerose soste sui prati aridi, scoprendo gradatamente una ricca flora che anima discussioni tra i più esperti.
Ma è sicuramente la fioritura delle orchidee ad attirare l’attenzione (Orchis morio, Orchis purpurea, Limodorum abortivum, Anacamptis pyramidalis, Ophrys bertolonii, Ophrys fuciflora, Ophrys fusca).
Poco più in alto giungiamo alle gande ai piedi della Pietra Parcellara e un gelido vento ci regala, come in un sipario, una visione imponente della cima dai ripidi canaloni e della frastagliata cresta. Camminando ora su affioramenti di Serpentini (ofioliti) troviamo una flora specializzata, tra tutte la minuta Linaria supina, i gialli pulvini di Linum campanulatum e Alyssum bertolonii, quelli bianchi di Cerastium arvense e la maestosa Campanula medium. Il tempo peggiora e così senza nemmeno raggiungere l’oratorio della Parcellara decidiamo di terminare questa escursione, avara certamente di panorami ma soddisfacente per la ricca flora rilevata.


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